Dio di illusioni recensione
Recensione

“Dio di illusioni” di Donna Tartt

“La neve sulle montagne si stava sciogliendo e Bunny era già morto da molte settimane prima che arrivassimo a comprendere la gravità della nostra situazione.”

Inizia così “Dio di illusioni” (“The Secret History”), romanzo d’esordio di Donna Tartt. 

Pubblicato la prima volta nel 1992, ora è tornato alla ribalta grazie a TikTok dando l’ennesima conferma che #BookTok è un vero e proprio fenomeno editoriale. Lo testimonia il grande risalto che ha avuto al Salone del Libro di Torino 2023, praticamente invaso da adolescenti.

Torniamo al libro.

Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro eccentrico e affascinante professore di greco antico, che insegna al di fuori delle regole accademiche imposte dall’università e solamente a una cerchia ristretta di studenti. Un’élite di giovani che vivono di eccessi e illusioni, lontani dalla realtà che li circonda e immersi nella celebrazione di un passato mitico e idealizzato, tra studi classici e riti dionisiaci, alcol, droghe e sottili giochi erotici. Fino a che, in una notte maledetta, esplode la violenza. E il loro mondo inizia a crollare inesorabilmente, pezzo dopo pezzo.

“dio di illusioni” e la dark Academia

La trama e l’ambientazione mi hanno ricordato un po’ le atmosfere de “L’attimo fuggente” (1989), praticamente contemporaneo e guarda caso anch’esso ambientato in un college del Vermont.

Il genere è quello della cosiddetta “dark academia” con paesaggi autunnali, giacche di tweed, vecchie biblioteche e pile di libri. È stato definito un romanzo di formazione, ma ha anche una forte componente di thriller psicologico e mistery, quindi accontenta praticamente tutti. 

Più che altro è un libro che ti sorprende in continuazione e, anche se nell’incipit già ti anticipa quello che accadrà praticamente a metà libro, il finale è del tutto inaspettato.

Ci ho messo un po’ per terminarlo, non perché non mi coinvolgesse, ma perché è un periodo in cui faccio proprio fatica a trovare il tempo e l’energia per leggere, ma vi assicuro che in un altro momento probabilmente lo avrei divorato nel giro di un paio di giorni.

“dio di illusioni” la storia nella storia

Io l’ho scoperto dopo aver letto Il Cardellino”, e avevo un po’ paura di rimanerne delusa anche perché questo è un romanzo d’esordio, quindi temevo di trovarlo un po’ “immaturo” (“Il Cardellino” è stato scritto 20 anni dopo) , invece devo dire che ne è stato degnamente all’altezza.

Navigando un po’ come faccio sempre quando mi metto a scrivere una recensione, ho trovato che la Tartt ha scritto “Dio di Illusioni” proprio mentre frequentava un college nel Vermont. 

Pare sia stato proprio l’amico Bret Easton Ellis, suo compagno di università, già voce autorevole nel panorama letterario per “American Psyco” (1991), a sostenerla e a suggerire la pubblicazione di “Dio di illusioni” all’editore Alfred A. Knopf.

Nella dedica leggiamo:

“Per Bret EastonEllis,

la cui generosità non cesserà mai

di scaldarmi il cuore”

Donna Tartt “Dio di illusioni” 1992

“Dio di illusioni” il film?

A differenza di “Il Cardellino”, non mi pare sia stato tratto un film da “Dio di illusioni”, un peccato perchè il romanzo ha una trama che è già una sceneggiatura, o forse è un bene perché “Il Cardellino” è stato miseramente ucciso dal film.

Comunque su YouTube ho trovato diversi Concept trailer che ne immaginano l’adattamento cinematografico.

Questo è quello che forse mi è piaciuto di più


Se vi ho incuriosito e volete iniziare a sfogliarlo, vi lascio come sempre l’anteprima


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