Lady Oscar
Recensione,  Speciale

Lady Oscar: la storia nella storia

Il 14 luglio 1789 a Parigi, ai piedi della Bastiglia, muore Lady Oscar. Se anche tu, come me, non ti sei ancora ripreso dal trauma, “Il destino delle rose” di Valeria Arnaldo è il libro che fa per te.

Pubblicato a maggio 2022, a cinquant’anni dall’uscita del primo numero del manga di Riyoko Ikeda “Berusaiyu no bara (Le rose di Versailles)” , il libro della Arnaldo è un saggio che ci porta un po’ nel “dietro le quinte” del manga, prima, e dell’anime, poi.

Valeria Arnaldi “Il destino delle rose. Lady Oscar e la rivoluzione femminile”

Le rose di Versailles

Andiamo con ordine: il 21 maggio del 1972 esce il primo numero di “Berusaiyu no bara (Le rose di Versailles)”. Ambientato nella Francia pre-rivoluzianaria, l’incipit del primo numero è quello dei grandi romanzi.

Le rose di Versailles

Nel 1755 in Svezia nasce Hans Axel von Fersen. Lo stesso giorno, a Parigi, nasce Oscar François de Jarjayes, e, sempre nello stesso anno, il 2 novembre, nasce in Austria Maria Antonietta, figlia dell’imperatrice Maria Teresa. Come dire: gli ingredienti ci sono tutti.

Come dicevo, il titolo originale è “Le rose di Versailles”, perché, nell’intento, le protagoniste dovevano essere cinque: Maria Antonietta, la rosa rossa: la passione; la Contessa di Polignac, l’invidia: la rosa gialla; Jeanne, la malefica rosa nera; Rosalie, il bocciolo rosa; e Oscar la rosa bianca con la purezza dei suoi ideali.

Nata per sedurre con la sua ambiguità sia gli uomini che le donne, sarà alla fine Oscar ad ammaliare non solo le dame di corte, ma anche il pubblico, diventando così protagonista principale del manga.

La storia nella storia

Per la stesura della trama, la Ikelda si basa principalmente sulla biografia di Maria Antonietta, scritta da Stefan Zweig nel 1932 “Maria Antonietta – Una vita involontariamente eroica” in cui la regina viene raccontata nella sua “umanità” (se ti interessa il genere, Zweig ne ha scritta anche una su Elisabetta I). 

Il racconto delle Ikelda si basa quindi, in buona parte, su eventi realmente avvenuti e con personaggi realmente esistiti. E se la tua domanda a questo punto è: ma alla corte di Francia, c’è stata davvero una Lady Oscar… te lo dico alla fine 😉

Lady Oscar: dal manga all’anime

Dopo il successo su carta, Lady Oscar verrà rappresentata a teatro e al cinema, ma al grande pubblico arriverà solo negli anni Ottanta con la trasposizione in anime; e qui inizia un’altra storia, nel vero senso della parola.

I lettori di “Le rose di Versailles” ancora non si sono ripresi perché la storia, soprattutto in Italia, è stata molto edulcorata sia per i tempi trattati, sia per il fatto che doveva essere ‘riassunta’ in 40 episodi.

La concezione dei cartoni animati, negli anni Ottanta, era ancora molto legata ad una visione disneyana, per cui dovevano rivolgersi esclusivamente ai bambini. Il pubblico a cui era rivolto il manga però era un pubblico più adulto. Quindi, a questo punto, se vogliamo conoscere davvero la storia di Lady Oscar, tocca fare questo investimento e recuperare la versione originale raccolta in – ben poco economici – cofanetti.

La rivoluzione di Riyoko Ikeda

Comunque Riyoko Ikeda, come Lady Oscar, la sua rivoluzione l’ha fatta davvero. Poco più che ventenne, è riuscita ad imporsi come mangaka in un ambiente quasi esclusivamente maschile, proprio come la sua eroina. Inoltre, ha avuto il merito di diffondere presso il grande pubblico la storia e la cultura francesi e per questo nel 2008 le è stato conferito il cavalierato della Legion d’onore.

Lady Oscar… e gli altri

Con gli anni, Lady Oscar ha partecipato come “cameo” anche in altre produzioni. La più famosa forse è la puntata della seconda stagione di Lupin III (quella con la giacca rossa), in cui Oscar e Lupin rubano la corona di Maria Antonietta

Lady Oscar: una storia vera?

E ora, come promesso, torniamo alla vera Lady Oscar.

François Augustin Reynier, conte di Jarjayes è effettivamente esistito ed ebbe un figlio maschio, Jean-Antoine Pierre Marie Victor de Reynier. Pare però che, sull’atto di battesimo, sia stata registrata una femmina. Comunque pare non essere la nostra Lady Oscar: il personaggio che ha ispirato la Ikelda è Pierre-Augustin Hulin, caporale delle guardie francesi, fedele servitore di Maria Antonietta, divenuto poi eroe rivoluzionario per aver partecipato alla presa della Bastiglia.


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