Recensione

“La mia famiglia e altri animali” di Gerald Durrell

Pronti per partire e ancora non avete deciso quale libro mettere in valigia? Beh, se cercate qualcosa di originale, un po’  “fuori dal coro”, che non si pavoneggi in tutte le vetrine, ho quello che fa per voi: “La mia famiglia e altri animali” di Gerald Durrell.

Non ringrazierò mai abbastanza @davidepiantala per avermelo consigliato (non senza una certa insistenza), e vi giro immediatamente l’anteprima.

Gerald Durrell “La mia famiglia e altri animali” (Anteprima)

Gerald Durrell era un biologo naturalista, scomparso nel 1995. Ha scritto “La mia famiglia e altri animali” nel 1956 –  ormai adulto –  durante un periodo di convalescenza. Nel romanzo  racconta i suoi primi approcci con la ricca fauna dell’isola di Corfù dove, da bambino, aveva trascorso cinque anni con la madre e i tre fratelli.

Basta iniziare a leggere i primi capitoli che, senza neanche accorgersi, ci si ritrova a sonnecchiare distesi in una baia isolata, o a godersi la fresca brezza del mare all’ombra di un vecchio ulivo o, ancora, la magia di una notte stellata, cullati dalle onde.

Per quanto io non sia esattamente un’amante di tutto ciò che vola, striscia o si arrampica, non ho potuto fare a meno di provare subito simpatia per questo ragazzino che si mette ad allevare insetti, pipistrelli, gechi, gazze … come fossero animali domestici. Ma soprattutto non ho potuto non innamorarmi di queste pagine che sono di una infinita poesia, e per questo mi sembra anche opportuno citare il magnifico lavoro fatto da Adriana Motti (se volete saperne di più di questa traduttrice straordinaria, vi consiglio di andare a leggere qui).

Per darvi  un’idea di cosa intendo ecco l’incipit

Luglio si era spento come una candela sotto il soffio di un vento tagliente che aveva fatto da scorta ad un plumbeo cielo d’agosto. Cadeva una pioggerella pungente e fitta che ogni raffica di vento faceva ondeggiare come opachi lenzuoli grigi.

Gerald Durrell, “La mia famiglia e altri animali”

Ma non c’è solo la poesia, il racconto è anche una delle migliori rappresentazioni dello humor inglese. In alcune pagine ho avuto la sensazione di leggere Jerome K. Jerome (“Tre uomini in barca”).

Ecco cosa succede quando Gerry decide di adottare due gazze (le “Garze”) e di lasciarle entrare in casa.

Larry entrò come un turbine e si precipitò in camera mia, afferrandomi en route. Non appena aprì la porta, emise un gemito da anima dannata. Le Garze avevano passato la camera al setaccio con la diligenza di un agente segreto che sia alla ricerca dei piani rubati: Mucchi di fogli scritti e di fogli bianchi erano sparsi su tutto il pavimento come fronde d’autunno, quasi tutti punteggiati da un attraente arabesco di buchi”.

Gerald Durrell, “La mia famiglia e altri animali”

Insomma, “La mia famiglia e altri animali” è un romanzo che sarà felicissimo di accompagnarvi in spiaggia questa estate, ma che vi farà anche un’ottima compagnia in autunno, quando avrete nostalgia del sole e del mare.

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Ho visto che su Sky c’è anche la serie suddivisa in quattro stagioni; ma non sono sicura che sia ancora in programmazione (non ho Sky), quindi vi lascio con il trailer anche se, come sempre, suggerisco di partire dal romanzo.

Scrivendo questa recensione, ho scoperto che “La mia famiglia e altri animali” è il primo di una trilogia; seguono “L’isola degli animali” e “Il giardino degli dei”. Io, per ora, li ho messi in lista, se però li avete letti, fatemi sapere.


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