Briseide
Recensione

Briseide, la schiava ribelle

Se anche voi avete letto “La canzone di Achille” di Madeline Miller, di certo non sarete rimasti indifferenti quando, qualche settimana fa, è apparsa in libreria “La Schiava ribelle – Briseide, amante di Achille e custode dei suoi segreti” di Eleonora Fasolino (Newton Compton Editori)

Inutile dire che mi sono ritrovata in cassa con il libro in mano, senza neanche averlo sfogliato. Il mio cuore, già rapito da Patroclo, era pronto a spiccare il volo con Briseide.

La trama

Ora, la trama è nota, almeno quella dell’Iliade. 

Siamo nel pieno della guerra di Troia, Briseide viene rapita da Achille che ne fa la sua schiava; Agamennone la reclama e la prende per sé. Achille si infuria (l’ira funesta) e smette di combattere. Improvvisamente i greci, senza il loro condottiero più valoroso, subiscono ingenti perdite. Patroclo, compagno di Achille, per infondere coraggio ai soldati, mette l’armatura di Achille e va a combattere al suo posto contro Ettore e viene ucciso.

Achille perde la ragione, torna a combattere, uccide Ettore, fa scempio del suo corpo e si rifiuta di restituirlo fino a quando lo stesso re Priamo si recherà nella tenda di Achille per supplicarlo.

L’Iliade si conclude con i funerali di Ettore.

Lo so, l’ho fatta un po’ breve, ma appartengo alla “generazione Bignami”.

Briseide, la grande intuizione

Briseide in tutto ciò, pur essendo all’origine della tragedia, è poco più di un’ombra e neanche Omero se la fila troppo, così trovo che sia stata un’idea davvero geniale “riscrivere” la storia per metterla al centro della scena.

Ci sono tutti gli ingredienti per un retelling di successo.

Briseide finalmente può uscire dall’anonimato e smettere di essere solo un bottino di guerra da contendere. Ora è la principessa che se la vede direttamente con Achille, Agamennone, Odisseo.

Briseide: un problema di aspettative

Riprendere in mano un mito però, facendo decisamente l’occhiolino a “La canzone di Achille”, può essere segno di genialità o di incoscienza.

Quando ti vuoi confrontare con qualcosa di consolidato, o che ha avuto un grande successo, devi mettere in conto che questo possa generare aspettative molto elevate nel pubblico.

La mancanza di esperienza, o semplicemente l’entusiasmo, può farti prendere la mano e rischi un po’ di eccedere nel too much perdendo di vista il senso generale e magari creando anche qualche “buco” nella trama.

Innanzitutto: nell’Iliade Agamennone restituisce Briseide solo dopo la morte di Patroclo. Qui invece la schiava torna da Achille dopo poche pagine. Domanda: perché allora Achille non torna a combattere?

In compenso si imbosca ogni due per tre con la ragazza, salvo poi condividerla con Patroclo con un quanto mai maschilista “quello che è mio è tuo” (parliamone).

Briseide, per quanto ci provi, non trasmette quel conflitto interiore che la dovrebbe tormentare. Il suo popolo è sotto assedio e lei letteralmente “va a letto col nemico” e, decisamente, le piace!

Anche il dilemma se scegliere l’amore del focoso Achille o del garbato Patroclo non sembra poi sconvolgerla più di tanto: con grande presenza di spirito se ne stanno tutti e tre insieme.

L’unico che sembra avere un briciolo di buon senso è ancora il nostro amato Patroclo, che comunque sappiamo che fine fa.

Anche lo stile è un po’ acerbo: alcune espressioni sono un po’ troppo moderne per calarsi in un’atmosfera classica – “Però! Buono a sapersi” – e non basta mettere qua e là qualche parola in greco per recuperare. E poi lascia un po’ perplessi anche il fatto che ogni capitolo si apra con una citazione dell’Eneide: ma non siamo nel bel mezzo dell’Iliade?

Detto questo, è tutta una questione di prospettiva.

Dimentichiamoci di Omero e dei suoi eroi valorosi (qui, proprio non li troviamo) e leggiamo “La schiava ribelle” per quello che è: cioè una fanfiction con qualche pecca di stile che però, magari, a qualcuno potrebbe anche far venire voglia di saperne di più della storia di Achille e della sua “ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei” e quindi, alla fine, ben venga.


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