Caterina de'Medici
Recensione

“I Medici. Una regina al potere”: Caterina de’Medici

“C’era qualcosa di profondamente tragico nel potere. Era un bene che tutti avrebbero voluto, eppure esserne detentori scatenava invidie e risentimenti. Caterina non aveva mai potuto essere davvero sé stessa. L’avevano dipinta come mercantessa, eretica, adoratrice del diavolo, corruttrice, assassina.

Ma nessuna di quelle definizioni, pensò, rendeva ciò che era sempre stata e non avrebbe mai voluto essere. Una donna sola.”

Matteo Strukul, “I Medici. Una regina al potere” (2017)

Caterina de’Medici è la regina con cui ho iniziato il mio viaggio di lettura alla corte di Francia (sei romanzi per sei regine). 

Avevo già letto qualche anno fa il romanzo di Matteo Strukul, “I Medici. Una regina al potere” ma, per il mio progetto di quest’estate di “letture a tema” (Libri da leggere in vacanza 2022), l’ho ripreso molto volentieri, e, soprattutto, l’ho divorato in un paio di giorni.

La saga de “I Medici” è un’opera “maestosa” che consiglio a tutti; tra l’altro ora si possono trovare tutti e quattro i romanzi in un unico volume. I miei preferiti sono comunque gli ultimi due: “Una Regina al potere” e “Decadenza di una famiglia“.

Caterina de’Medici: da “piccola italiana” a “Regina nera”

Ma ora passiamo a Caterina.

Come dicevo è la protagonista del terzo romanzo della saga. Nel prologo la troviamo, bambina, che guarda affascinata la cupola del Brunelleschi a Firenze; ma già nel primo capitolo eccola a Parigi, giovane sposa di un Enrico II, che la trascura per l’amante Diane de Poitiers, e alla mercè di una corte che la considera un’intrusa, una figlia di mercanti in cerca di potere: Caterina de’Medici è “la piccola italiana”. 

Ma il suo amore per Enrico II è grande e sincero, e farà di tutto per conquistarlo e per dargli il prezioso erede.

Con grande tenacia, sorretta dall’oscura forza di Nostradamus e protetta dall’amore silenzioso e incondizionato di Raymond de Polignac, da “piccola italiana” Caterina diventerà la “Regina nera” che è passata alla storia.

Il romanzo, come un cerchio perfetto, si chiude con la stessa toccante immagine con cui si è aperto: a Firenze con una Caterina bambina sotto la cupola di santa Maria del Fiore: un grande tocco di stile.

Con “Una regina al potere”, Strukul ci dipinge un’immagine straordinariamente umana di Caterina de’Medici.

È una donna incredibilmente contraddittoria: nata fragile, ha dovuto trovare in sé la forza per andare avanti e per combattere, prima di tutto, per la sua famiglia. Caterina è una regina ma, prima ancora, è una moglie e una madre. Sopporterà umiliazioni e soprusi e stringerà alleanze pericolose pur di difendere chi ama più di sé stessa.

“Nostradamus sospirò. «Avete grande coraggio, Vostra Maestà» «Non so se è coraggio. Direi piuttosto amore per ciò in cui credo: il regno e i figli».

«Sarete maledetta per questo, lo sapete?», domandò Nostradamus. La sua voce suggerì un senso di rassegnata fatalità.

«Lo so, Michel. La maledizione è cominciata molto tempo fa»

Matteo Strukul, “I Medici. Una regina al potere” (2017)

Nella Nota dell’autore, Strukul definisce Caterina “paziente come l’inverno”. È un’immagine splendida che racchiude tutta l’essenza del romanzo.


Come dicevo all’inizio, la saga de “I Medici” è già uscita da qualche anno, quindi magari l’hai già letta. In questo caso mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.

Se poi vuoi seguirmi in questo viaggio attraverso le regine che hanno fatto la storia di Francia, ti segnalo il gruppo di lettura che ho aperto su Telegram #Librinvacanza2022 . Nella prossima tappa, partiremo da Parigi per una puntatina in Scozia con Maria Stuarda.


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