Festa della mamma
Speciale

Splendi come vita – Maria Grazia Calandrone

Maria Grazia Calandrone con Splendi come vita è stata tra i dodici finalisti al Premio Strega del 2021. Sulla copertina è classificato come romanzo, ma trovo che sia estremamente riduttivo per questa che è una vera e propria lettera d’amore.

Non a caso pubblico questa recensione oggi, per la Festa della Mamma, come omaggio a tutte le mamme che sono mamme senza avere avuto figli. Quelle mamme che accolgono nelle loro case, nelle loro vite, bambini che non sono nati da loro, donando loro l’opportunità di vivere un amore incondizionato.

“Sono figlia di Lucia, bruna Mamma biologica, suicida nelle acque del Tevere quando io avevo otto mesi e lei appariva da ventinove anni nel teatro umano.

Sono figlia di Consolazione, bionda Madre elettiva, da me fragorosamente delusa”.

Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie)

È un romanzo autobiografico, ma la storia qui fa solo da contorno, da contesto.

Protagonista è l’amore incondizionato per una Madre che, dopo aver rivelato alla figlia di essere stata adottata – “di aver confessato, per amore, alla figlia di non avere figli” – per il timore di un rifiuto, la allontana da sé e la fa cadere nel Disamore.

Ma l’amore per “Madremammavèra” non finisce, la figlia è come uno scudo che per tutta la vita protegge la madre da sé stessa e dal suo sentimento di inadeguatezza.

“Offendermi ti salva dal dolore. Allora c’ero riuscita, Mamma. Sono il tuo scudo.”

Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie)

Splendi come vita di Maria Grazia Calandrone è uno di quei libri che tutti vorremmo saper scrivere. È una poesia in prosa, non saprei come altro definirlo.

La scelta di ogni parola, ogni virgola, ogni spazio o lettera maiuscola, è curata e cesellata. La grazia e l’eleganza di questa scrittura è per me ai massimi livelli.

Ho iniziato a leggere questo libro in formato ebook, ma poi non ho resistito e sono passata al cartaceo. È una lunga poesia che va sfogliata, vissuta nella sua ruvidezza, una pagina dopo l’altra.


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