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“Io sono l’abisso” di Donato Carrisi arriva al cinema

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Il 27 ottobre uscirà al cinema “Io sono l’abisso” con regia e sceneggiatura di Donato Carrisi. Prima però, se ancora non lo hai fatto, devi assolutamente andarti a leggere il thriller originale.

“Io sono l’abisso“, ne avevo già parlato quando è uscito un paio di anni fa, è un thriller psicologico che leggeresti tutto d’un fiato, se non fosse che ogni tanto devi riemergere per riprendere ossigeno, proprio come dalle acque immobili del lago. 

L’uomo che puliva, la ragazzina con il ciuffo viola, la cacciatrice di mosche, tutti sono accomunati da un unico elemento: la solitudine.

È la solitudine che ci mette in pericolo, che ci rende vittime, che fa di noi dei carnefici.

La trama

“Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso”.  

Il tocco del maestro

Carrisi è un maestro nel dipingere scene e personaggi. L’utilizzo delle parole – non una in più del necessario – è quello che amo di più in un autore: la capacità di dosare parole ed emozioni.

Carrisi ti porta per mano fino alla sponda del lago, a cercare il fondo con gli occhi, e poi ti guarda e ti sorride sornione, come dall’aletta della copertina e sembra dirti: “anche questa volta, ti ho portato dove volevo io”.

Donato Carrisi
Donato Carrisi

Come dicevo, a breve uscirà al cinema, ma intanto gustiamoci il trailer

“Io sono l’abisso” di Donato Carrisi – Trailer

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