storie di geishe
Recensione

Storie di geishe

Ho letto “Memorie di una geisha” e “Storia proibita di una geisha” in sequenza, incuriosita dalla storia molto particolare che li lega.

Narrati entrambi in prima persona, il primo racconta la storia di Sayuri, la geisha di Gion Kobu dagli occhi grigi, il secondo è la biografia di Mineko Iwasaki, la geisha che negli anni Settanta ha affascinato il mondo con la sua grazia e che ha ispirato proprio il romanzo di Arthur Golden.

Andiamo con ordine.

Memorie di una geisha

Senza dubbio, tra i due libri, è il più famoso, soprattutto per merito del film del 2005.

Scritto da Arthur Golden nel 1997, “Memorie di una geisha” racconta la vita delle geishe di Kyoto dagli anni Trenta fino al secondo dopoguerra.

Romanzo a tutti gli effetti (Wikipedia lo definisce “fiction storica”), racconta la vita della piccola Chiyo Sakamoto che, dopo infinite avversità, diventa Sayuri, la geisha più famosa di Gion Kobu, a Kyoto.

Nella prefazione del curatore si può leggere come sia stata la stessa Sayuri a dettare le sue memorie e questo, come dicevo prima, consente all’autore di raccontare la storia in prima persona. 

Pur dichiarando che il racconto sia frutto di fantasia, nei ringraziamenti Golden non riesce a non cedere alla tentazione di citare chiaramente Mineko Iwasaki come sua ispiratrice e “fonte” su molti degli aspetti della vita di una geisha. 

Questo gli creerà non pochi problemi, tra cui una denuncia per diffamazione e violazione del contratto, in quanto era negli accordi che il rapporto tra i due dovesse rimanere strettamente confidenziale. 

Come dicevo, nel 2005 è uscito il film Memorie di una geisha che ha visto tra i produttori anche Steven Spielberg. A mio parere, riprende molto bene il romanzo e può reputarsi all’altezza.

Ecco il trailer

Memorie di una geisha – Trailer

Storia proibita di una geisha

Profondamente turbata dopo la pubblicazione di “Memorie di una geisha”, Mineko Iwasaki sente di dover raccontare la “sua” verità e scrive, con Rande Brown, “Storia segreta di una Geisha” (ma mi piace di più il titolo originale: “Geisha of Gion”).

Nel suo romanzo, Arthur Golden non solo aveva svelato il nome di Mineko, rendendola di fatto colpevole di aver infranto il codice di segretezza delle geishe, ma soprattutto aveva dato una visione distorta della loro vita, affiancandole di fatto a prostitute di alto livello.

Mineko ristabilisce l’equilibrio. Oltre alla storia della sua vita, ci spiega chi è una geisha e la differenza tra maiko e geiko; ci racconta come si svolgevano le serate negli Ochaya, le case da tè, e ci porta dietro le quinte del Miyako odori, la Danza del ciliegio. Ci spiega soprattutto l’ambiguità della parola mizuage che è alla base della confusione su che cosa significhi davvero essere una geisha.

Sicuramente meno romanzato di “Memorie di una geisha”, la biografia di Mineko Iwasaki è comunque un racconto interessante ed appassionante e, se ancora non lo hai letto, te lo consiglio vivamente.

Ecco l’anteprima


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