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Giornata Internazionale del Gatto: cosa leggere

Quattro libri per festeggiare i nostri amici pelosetti

Il 17 febbraio è la Giornata Internazionale del Gatto, e da brava gattara non ho potuto fare a meno di andare alla ricerca di qualche libro a tema 🙂

Il caffè dei gatti. Non ti servono 7 vite, puoi essere felice in questa!

Immagina di aver perso tutto quello che conta nella vita. Il tuo compagno, il tuo lavoro, persino la città in cui vuoi vivere. È proprio quello che succede a Nagore, che alla soglia dei quarant’anni rientra a Barcellona, dopo aver trascorso dieci anni a Londra lavorando col suo compagno in una galleria d’arte, e si ritrova single e senza il becco di un quattrino. Poco prima di perdere anche il suo appartamento, le viene offerta un’occasione di lavoro del tutto inusuale: cameriera al Neko Café, il nuovo caffè dei gatti, dove non uno, non due, ben sette felini circolano in libertà.

Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare

I gabbiani sorvolano la foce dell’Elba, nel mare del Nord. “Banco di aringhe a sinistra” stride il gabbiano di vedetta e Kengah si tuffa. Ma quando riemerge, il mare è una distesa di petrolio. A stento spicca il volo, raggiunge la terra ferma, ma poi stremata precipita su un balcone di Amburgo. C’è un micio nero di nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto cui la gabbiana morente affida l’uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto dal gatto solenni promesse: che lo coverà amorevolmente, che non si mangerà il piccolo e che, soprattutto, gli insegnerà a volare. E se per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l’amore materno di Zorba, per la terza ci vorrà una grande idea e l’aiuto di tutti…

Kafka sulla spiaggia

Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l’ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud.

Sui gatti

Charles Bukowski ha amato molto: le donne, l’alcol, i libri e la scrittura, il gioco d’azzardo… In queste pagine scopriamo un’altra passione del cantore del lato oscuro dell’America: i gatti. Maestose e bellissime, le «piccole tigri» hanno sempre affascinato Bukowski, che con i gatti ha scelto di condividere l’esistenza, lasciando che camminassero sui tasti della macchina da scrivere e che fossero testimoni compiaciuti delle sue sbronze e delle sue scorribande – letterarie e non. Lo scrittore descrive i felini come fieri combattenti, cacciatori spietati, maestri nell’arte della sopravvivenza, animali che sanno come dare e pretendere rispetto, senza mai tradire la loro vera natura, indipendente, ribelle e un po’ cinica, proprio come quella di Bukowski. Questo libro, che attinge direttamente alla fonte dei manoscritti originali dell’autore, è il racconto autentico e intimo della vita selvatica e indomabile di uno scrittore di culto.

Un commento

  • nicoletta massera

    ….. Vanno e dormono con totale semplicità,
    incomprensibile agli umani.
    I loro occhi sono
    più belli dei nostri…

    non sapevo di questa giornata, mi fa piacere e apprezzo visto che son una gattara anch ‘io

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