Recensione

Sembrava bellezza – Teresa Ciabatti

Il libro di Teresa Ciabatti candidato al Premio Strega 2021

Datemi un cigno“: questa è la preghiera, ripetuta più volte, come un mantra, da Teresa Ciabatti nel suo Sembrava bellezza, candidato al Premio Strega di quest’anno.

Negli anni Ottanta in cui l’importante era apparire, avere il vestito giusto, lo zainetto giusto (quante di noi hanno implorato per il bauletto Naj Oleari con i fenicotteri?), avremmo dato un braccio per un po’ di notorietà, fosse anche negativa, noi che eravamo condannate – quando andava bene – ad essere trasparenti.

Ma andiamo con ordine: qui si parla di libri.

Il romanzo appare come autobiografico

I fatti e le persone di questa storia sono reali. Fasulla è l’età di mia figlia, il luogo di residenza, altro”

in realtà, però, non sappiamo quanto ci sia di vero nella storia raccontata, quel “altro” lascia la porta aperta.

Quello che certamente è reale è che il risultato delle (brutte?) persone che siamo oggi non è che il risultato di ciò che siamo riusciti a superare e a lasciarci alle spalle durante la nostra adolescenza, ma soprattutto di quello che ancora ci portiamo dentro.

Lo stile è diretto ed è un vero e proprio fiume di parole che l’autrice ci riversa addosso ed è difficile smettere di leggere: («ancora cinque minuti e chiudo»).

Quello che Teresa Ciabatti ci ricorda, o meglio: ci sbatte proprio in faccia, è che in fondo, da qualche parte, c’è ancora quella ragazzina che avrebbe voluto far saltare in aria la scuola (mamma, tranquilla: si fa per dire), solo che ora è ingabbiata nel perbenismo di circostanza, nel politicamente corretto, nel: «sono una donna matura ed equilibrata, cara amica del liceo che non vedo da trent’anni e che ricordo con immutato affetto e nostalgia». Tutto il resto, quello che bolle sotto, è un vulcano dormiente con cui abbiamo imparato a fare i conti e a cui, in un modo o nell’altro, siamo sopravvissute.

Una parte di noi forse vuole ancora un riscatto («datemi un cigno, anche per sentirlo cantare una sola volta»), un’altra ha fatto pace e vuole andare avanti.

Consigli di lettura

Questo è certamente un libro rivolto alle “ragazze di una volta”: non so sinceramente quali possano essere le sensazioni che potrebbe suscitare su un lettore più giovane, forse potrebbe trovarlo “fastidioso”, come le lagne di una madre frustrata, o magari potrebbe essere una “chiave di lettura” per comprendere certi silenzi e porte sbattute.

Un ultimo consiglio: se come me siete sommerse dai libri e non sapete da dove iniziare, Sembrava bellezza è uno di quelli che potete anche ascoltare in audiolibro. La versione letta da Chiara Francese è a dir poco eccellente.


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