Recensione

Due Vite – Emanuele Trevi

La scrittura è un mezzo singolarmente buono per evocare i morti”, e consiglio a chiunque abbia nostalgia di qualcuno di fare lo stesso: non pensarlo ma scriverne…

Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza editore) Candidato al Premio Strega 2021

Due vite è sicuramente il libro che finora più si discosta dallo stile degli altri romanzi candidati al Premio Strega e per questo, più di altri, merita almeno un posto nella cinquina dei finalisti che verrà proclamata il 10 giugno a Benevento.

Le due vite che racconta Emanuele Trevi sono quelle di due amici, due scrittori, Rocco Carbone e Pia Pera, ma nel libro c’è anche una terza vita che emerge e prende forma attraverso le altre due ed è quella dell’autore.

Nelle pagine di Due vite, Emanuele Trevi, con infinita cura e delicatezza, si abbandona al ricordo tutto personale dei due amici, fino alla loro prematura scomparsa: Rocco in un incidente stradale e Pia colpita dalla SLA.

Proprio il racconto delle vite dei due scrittori, con tutti i riferimenti alle loro opere, fa sì che questo romanzo, in alcune pagine, si avvicini quasi ad un saggio di letteratura contemporanea, ma sempre mantenendo il tono caldo e colloquiale del ricordo.

“A volte, mentre scrivo, mi sembra di procedere in mezzo a una folla di ricordi che chiedono attenzione, come gente che tende la mano sperando in un’elemosina”.

Rocco Carbone e Pia Pera

Oltre ad una lettura piacevole, Due vite mi ha dato anche l’opportunità di conoscere due autori di cui non ho mai letto nulla e di allungare così ulteriormente la lista dei libri che vorrei leggere: Agosto e L’apparizione di Rocco Carbone e Il diario di Lo e Al giardino non l’ho detto di Pia Pera.

Mi hanno da subito attratto le parole con cui Trevi ne ha tratteggiato le trame e non vedo l’ora di andare a scovarli in qualche libreria. 

Non penso che questa volta li ordinerò online, forse perché un po’ mi sembra di conoscerli già e trovo sia una forma di rispetto andarli a cercare di persona in libreria. Un po’ come andare a far visita ad un amico, invece di mandargli un whatsapp per sapere come sta… 


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