Klara e il sole Recensione
Recensione

“Klara e il Sole” di Kazuo Ishiguro

«Tu credi al cuore umano? […] Tu credi che esista? Qualcosa che rende ciascuno di noi unico e straordinario?» 

Kazuo Ishiguro, Klara e il Sole (Einaudi, 2021)

Se hai amato “Non lasciarmi“, devi assolutamente leggere “Klara e il Sole“, l’ultimo romanzo di Kazuo Ishiguro, pubblicato in Italia da Einaudi a marzo di quest’anno.

Te l’ho già proposto qualche settimana fa tra i libri da regalare a Natale e, se ancora non lo hai letto, ti consiglio di prenderne due: uno lo incarti e l’altro lo tieni, vedrai che non te ne pentirai.

A me è bastato leggere la quarta di copertina per innamorarmene (e per capire che avrei versato fiumi di lacrime).

Klara è un androide B2, più precisamente un AA: un Amico Artificiale che, in una società del futuro dove i ragazzi vivono isolati da tutti e studiano da casa, ha il compito di tenere compagnia alla piccola umana per cui è stata acquistata. Josie però la avvisa subito “Certi giorni non sto tanto bene. Non lo so. Ma potrebbe succedere qualcosa. Non so bene cosa. Non so nemmeno se è brutta o no”.

Klara sarà molto più di una amica, saprà leggere come nessun altro nel cuore di Josie, come in quello della sua famiglia e dei suoi amici e sarà pronta a tutto per renderla felice, perché sa che è questo il suo compito.

Non ti dirò altro, perché è un romanzo dolcissimo e malinconico. Klara è ingenua, generosa ed infinitamente “umana” con il suo amore incondizionato. È stata programmata per essere così, ma quasi ce ne scordiamo e vorremo essere lì ad abbracciarla mentre fa la sua promessa al Sole nel granaio, perché sa che “Il sole trova sempre un modo per raggiungerci”.

Naturalmente ti lascio l‘Anteprima. Se avrai voglia, dopo averlo letto, fammi sapere cosa ne pensi.


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